“Non ci sono estranei qui. Solo amici che non abbiamo ancora incontrato”
Questa frase accoglie tutti coloro che entrano nel bosco del Peuterey, il cuore di Celtica: il festival di arte, cultura e musica celtica più alto d’Europa, che si tiene ogni anno in Val Veny a inizio luglio.
20 edizioni, 4 giorni e un programma ricco di concerti, spettacoli, workshop, conferenze e momenti enogastronomici in un bosco a 1.510 metri di altezza sul livello del mare.
Celtica nasce dalla volontà di un piccolo gruppo di appassionati di far rivivere ai piedi del Monte Bianco l’atmosfera e le tradizioni di un popolo tanto affascinante quanto dimenticato: i celti. La passione e l’amore di quel gruppo ha portato Celtica a diventare una manifestazione che richiama ogni anno non solo artisti provenienti dai più importanti Paesi di origine celtica come la Scozia, ma anche migliaia di fan e seguaci della tradizione celtica.
Ma cosa c’entrano i celti con la Valle d’Aosta?
Più di quanto immagini.
Pronto a scoprirlo?
Tradizione celtica in Valle d’Aosta
La verità è che i celti in Valle d’Aosta ci sono da migliaia di anni.
Nel 2015, per esempio, mentre proseguivano i lavori di ampliamento dell’Ospedale Regionale di Aosta, fu ritrovata la tomba colossale di un guerriero celtico di 2700 anni fa: un vero e proprio gigante se si considera l’altezza (1,70 m); per essere un giovane trentenne del VIII secolo a.C. era davvero una rarità!
La storia conferma una presenza celtica nelle terre della nostra Regione già tra il VIII e il V sec. a.C, quando tribù celtiche provenienti dal nord incontrarono le popolazioni locali: il risultato di questo incontro è la nascita di un nuovo popolo, i Salassi.
A conti fatti quindi, nel sangue dei valdostani scorre un pizzico di magia celtica!
Furono i Salassi a dare filo da torcere a Giulio Cesare quando intorno alla fine del I sec. a.C. l’imperator cercò di creare un corridoio stabile tra le Alpi per arrivare in Gallia ed Helvetia: secondo una delle leggende locali i passaggi alpini – imprese colossali per i comuni mortali – furono creati da Ercole e i Salassi erano – non a caso – suoi discendenti, a confermare il carattere forte e vigoroso di un popolo che più di 2000 anni fa ha vissuto le terre della Valle d’Aosta.
Resti della tradizione celtica sono visibili ancora oggi nella nostra regione:
● il cromlech del piccolo San Bernardo
● l’Area megalitica di Saint-Martin- de-Corléans
Il cromlech del piccolo San Bernardo è un complesso megalitico situato alla frontiera tra l’Italia e la Francia, sul colle del Piccolo San Bernardo, nel comune di La Thuile: le pietre megalitiche giunte fino a noi sono 46, disposte a una distanza dai 2 ai 4 metri l’una dall’altra, a formare una circonferenza totale di 80 metri di diametro.
Secondo reperti storici, in epoca romana la colonna di porfido grezzo che oggi sostiene la statua di San Bernardo di Mentone, sosteneva un grande rubino, chiamato “occhio di Giove”.
L’area megalitica di Saint Martin de Corléans è nel comune di Aosta e ricopre un’area di 9.821 metri quadrati: secondo una leggenda l’area sarebbe stata utilizzata per sepolture rituali della mitica città di Cordelia, fondata da Cordelio, capostipite dei Salassi.
Musica Celtica
La musica celtica richiama un’atmosfera particolare, magica e arcana fatta di struggenti melodie e di vocalità fuori dal tempo dalle quali traspare l’incanto della natura. Ma la musica celtica è anche la musica dell’allegria e della gioia, jigs e i reels più sfrenati, delle danze di socializzazione, delle drinking songs e delle ballads.
(tratto dal blog “Terre Celtiche”)
Ovviamente non esistono testimonianze della musica degli antichi Celti: quello che va sotto l’etichetta di “musica celtica” è la matrice che accomuna la musica popolare di Paesi dalle origini celtiche, come Irlanda, Scozia, Galles, Bretagna, Galizia e – appunto – Italia settentrionale.
I cui maggiori esponenti, ogni anno dal 1997, si ritrovano nel bosco del Peuterey per far rivivere i suoni, le danze e le tradizioni celtiche nella terra della Grande Orsa: sì, perché la Valle d’Aosta è conosciuta anche con questo nome dalla tradizione celtica, che rinviene nei confini della nostra terra i contorni dell’Orso, animale sacro e regale fin dalla notte dei tempi.
PS: nessuna connessione semantica, ma solo fonetica con l’Orso – quello Santo – della Fiera di Gennaio!
Celtica: il festival e le informazioni utili
L’edizione 2017 di Celtica si svolgerà dal 6 al 9 luglio.
I biglietti di ingresso sono di 3 tipologie: E, F e G in base alla validità (4, 3 o 2 giorni).
È possibile acquistare i biglietti direttamente alle casse del Bosco del Peuterey durante i 4 giorni di manifestazione.
Sul sito https://www.celtica.vda.it/ troverai tutte le informazioni sul programma e la cartina della manifestazione.
Per i più temerari è possibile campeggiare negli spazi attrezzati e autorizzati nelle zone limitrofe al bosco, ma le temperature di notte possono sfiorare lo zero termico, anche se è piena estate: se ami la cultura celtica tanto quanto la sicurezza di un letto comodo e la genuinità di una colazione a km0, l’Hotel Comte de Challant è a meno di un’ora di distanza dal Bosco di Peuterey e a soli 20 minuti dall’area megalitica di Saint-Martin- de-Corléans!