5 CURIOSITÀ SUL CASTELLO DI FENIS


“Se mai una casa tradì l’animo del padrone, questa è il castello di Fenis, che piantato in
mezzo a prati deliziosi, sullo sbocco di un vallone tutto nero di foreste […] ha di fuori un aspetto belligero che respinge i visitatori e racchiude all’interno una pace infinita.”
(I Castelli Valdostani, 1905)

Nella sua raccolta del 1905, Giovanni Giacosa apre così il capitolo dedicato al Castello di Fénis, il castello medievale della Valle d’Aosta più famoso e visitato ogni anno.
Un castello per noi vicino non solo geograficamente – sai che da qui bastano 7 minuti a piedi per arrivarci? – ma anche storicamente: la sua storia segue le orme della più importante famiglia della Valle d’Aosta, quegli stessi Challant che danno il nome al nostro hotel.

Le prime testimonianze del Castello di Fenis come parte del patrimonio della famiglia Challant risalgono al 1242: della nascita e delle prime fasi di sviluppo non si sa molto, ma la costruzione del castello come lo vediamo oggi inizia intorno al 1340, con il governo di Aimone di Challant e va avanti fino al 1420, sotto la guida di suo figlio Bonifacio I.
Arrivando a Fénis, la prima particolarità visibile a occhio nudo, è che il castello non sorge su un’altura, ma al centro di un’area pianeggiante: un esempio di architettura medievale che coniuga le caratteristiche di una fortificazione – pianta pentagonale, doppia cinta muraria e torri di guardia – all’eleganza di una residenza signorile.

Di fuori è un fascio di torri che s’accavalcano, le une quadre e tozze le altre rotonde, sottili, tutte merlate, armate, imbertescate, irte d’aggetti di ogni maniera […] Dentro è un chiostro raccolto, silenzioso, tutto ombre, sobrio e corretto nelle insolite forme e nei ricchi colori.
(I Castelli Valdostani, 1905)

Il Castello di Fénis ha tante storie da raccontare a chi sceglie di visitarlo.
Non sei ancora convinto?
Ecco 5 curiosità che possono farti cambiare idea.

Il fantasma del castello

Anche Fénis, come ogni castello degno di nota, ha il suo fantasma. La leggenda narra che una donna, sposa in seconde nozze con uno dei padroni del castello, per assicurare a suo figlio l’eredità di famiglia, uccise il figliastro, nascondendo il suo corpo negli anfratti del castello. Lo spettro del bambino ha continuato ad aggirarsi tra le stanze, spostando oggetti e suppellettili…come ogni fantasma che si rispetti, ma senza spaventare troppo i visitatori del castello.

A casa del conte Fracchia

Per gli amanti di Fantozzi è una piacevole sorpresa scoprire che il castello di Fénis è stata la location delle riprese del film di Neri Parenti del 1985 “Fracchia contro Dracula”. Nonostante la maggior parte delle riprese sia stata realizzata in studio, i fan del ragioniere riconosceranno negli esterni del Castello di Fénis le fattezze del castello della Transilvania che Fracchia tenta di vendere al ragionier Filini, prima di scoprire che il castello è abitato da un misterioso conte Vlad…

Un’architettura atipica

Un castello in pianura dà già un buon punteggio di partenza nella scala delle atipicità architettoniche: il castello si appoggia dolcemente ai pendii di una collinetta e la pianta pentagonale con la doppia cinta muraria offre il più vasto campionario di torri riscontrabili in un unico complesso architettonico.

Numeri magici

Sempre nel cortile interno, c’è un punto in cui sembrano confluire una serie di allegorie e influssi magici. Superati 7 gradini dello scalone semicircolare, è facile identificare due simboli contrapporsi ai due lati della scalinata: a destra lo stemma dei Savoia e lo scudo degli Challant; a sinistra una stella a 8 punte contenuta in una circonferenza, un simbolo che gli storici dell’arte chiamano nastri d’eternità, perché è possibile percorrere tutto il disegno e tornare al punto di partenza, in un percorso senza interruzioni potenzialmente infinito.

Il castello del buon consiglio

Nel cortile interno, tra gli affreschi che circondano le pareti, c’è una serie di saggi e profeti a figura intera: ognuno di loro regge un cartiglio in mano su cui è scritto, in francese antico, una massima morale o un proverbio, che accompagna il visitatore nel percorso del loggiato superiore.

Un consiglio in più?

A poca distanza dal castello, all’interno di Villa Montana, dal 2009 è possibile visitare il Museo del Mobile Valdostano.

E se i castelli sono la tua passione, in Valle d’Aosta ce ne sono ben 22, tutti da scoprire!

Photo Credit: Instagram @_danielesuzzi

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